"Non è una questione di astratta etica dell’uguaglianza (che pure avrebbe il suo peso) ma di concretissima necessità di dare a tutti i cittadini una casa comune. Sennò c’è sempre una parte che si sente invitata a casa d’altri. Altri gentilissimi, per l’amor del cielo, altri che ti dicono “resta qui tutto il tempo che vuoi” e ti danno una stanzetta da arredare a tuo piacimento e un ripiano del frigo dove conservare il tuo cibo, e non ti infastidiscono se, mentre loro preparano in salotto l’albero di natale comprato con i soldi della cassa comune, tu stai nella tua cameretta, ma sempre altri.
E invece qui in Italia, noi italiani non cattolici, siamo a casa nostra."
(Luzmic, in questo commento a questo post di Manteblog)