domenica, 3 novembre 2013
In questo fine settimana la Rat-Family ha pescato la carta "Andate in Toscana senza passare dal Via!" — e ora siamo dai nonni materni, a cinque ore di macchina da casa.
E' andata cosi': venerdi' It si e' svegliato assai nervoso e cosi' — per evitare di combattere con lui in casa per tutta la giornata — abbiamo deciso di andare a fare un giretto sulle Langhe, tanto belle in autunno. Abbiamo imboccato l'autostrada, con It che sembrava alla fin fine contento della gita, e ad Asti abbiamo girato verso Alba. Tragedia (It ha un GPS nella testa e se si prende una strada diversa da quella che ha in mente lui sono dolori). Proviamo a far finta di niente, nella speranza che sia un capriccio transitorio — ma It non si tranquillizza. Torniamo sui nostri passi, convinti (almeno io convinto: Waldorf, piu' perspicace di me, aveva gia' intuito correttamente) che It, che questo periodo e' molto "couch potato", volesse andare a casa. Invece ha protestato tantissimo, facendoci capire che la direzione di Torino era proprio quella sbagliata. Anche io che sono lento di comprendonio a questo punto vengo illuminato: vuole andare dai nonni in Toscana. Cosa che It ci conferma anche, tornati a casa, facendoci vedere la foto di se stesso con i nonni sul suo quaderno di comunicazione (lo usa poco, ancora: ma quanno ce vo' ce vo'). Morale? valigia in un quarto d'ora e via di nuovo in autostrada — e tanti saluti a qualunque programma potessimo aver messo in piedi — e alla lista di cose da fare che avevamo contato di smaltire nel weekend.
Qualche giorno fa invece l'imprevisto e' stato ben peggiore — e siamo ancora un po' scossi. Solito pomeriggio affannoso: un genitore scappa dal lavoro a raccattare la Cate dall'asilo per portarla in piscina, l'altro a un corso di formazione, poi di corsa a ritirare una raccomandata dell'INPS (stiamo aspettando l'autorizzazione per i permessi della L. 104). Tutto programmato al millimetro e al minuto. Peccato che ci siamo completamente dimenticati di It che tornava da scuola con il pullmino. Gli altri giorni della settimana al pullmino c'e' sempre qualcuno che — secondo programma — raccoglie It mentre noi siamo al lavoro o in giro per commissioni o con la Cate: quell'unico giorno no — e nella rincorsa a tutti gli impegni ce ne siamo scordati. Quindi il povero pargolo e' arrivato a casa, non ha trovato nessuno ad accoglierlo — e cosi' e' rimasto sul pullmino, mentre partiva il giro di telefonate, sms, mail per raggiungerci (per colmo di sfortuna il mio cellulare era irraggiungibile e le persone dello scuolabus non avevano quello di Waldorf). Per fortuna siamo rientrati per riprenderci nostro figlio (a dire il vero per niente turbato, lui, dalla vicenda) in meno di un'ora — e non ci sono state altre conseguenze — che potevano essere ben peggiori, dato che a quanto pare è stato ventilato di chiamare i Carabinieri, con il risultato che saremmo finiti di certo indagati per abbandono di minore — nonostante tutta la nostra vita sia un correr dietro ai nostri figli e alle loro necessita'.
Un danno sicuro è comunque l'aumento della nostra ansia costante: se siamo cosi' stanchi e confusi da poter fare un errore del genere, allora la situazione e' evidentemente peggiore di quel che immaginavamo — e la nostra capacita' di tenerla sotto controllo e' per lo meno a rischio.
Al di la' della cronaca — episodi come questi mostrano bene la nostra condizione: da un lato avremmo bisogno, per poter tenere insieme gli incastri di una vita complicata, di un'organizzazione ferrea e rigidamente prevedibile; dall'altro viviamo nel regno dell'imprevisto e dei programmi che saltano in continuazione perche' basta un'impuntatura dei nostri figli e dobbiamo reinventarci tutto da capo. Ed esserne contenti, magari, perche', in fondo, hanno dimostrato di saper comunicare un desiderio, un bisogno emotivo — e questa e' certo una cosa bella.
P. S. Ah, dimenticavo. La raccomandata dell'INPS era la convocazione della Cate alla visita per la 104 — recapitata cinque giorni dopo la data della visita stessa…
Immagini perfette di vite vere….
Il gps di tommaso ci avrebbe fatto dirigere in Abruzzo :) Sempre vedere il bicchiere mezzo pieno, siete stati ancora fortunati! :D
Come dice la mia amica francese, bon courage miei cari!
p.s. da quando il fanciullo parla sappiamo a memoria tutte le uscite dell'autostrada e guai a non leggerne una per gli 800 km che ci separano dai nonni. Quando ha sonno mi dice, mamma leggile tu. E se provo a smettere, si sveglia e sono guai :D