lunedì, 30 novembre 2009
Il Vaticano si indigna per il risultato del referendum svizzero sui minareti,
«sulla stessa linea dei vescovi svizzeri», che hanno espresso forte preoccupazione per quello che hanno definito «un duro colpo alla libertà religiosa e all'integrazione». [Monsignor] Vegliò[, presidente del Pontificio consiglio dei migranti], del resto, aveva espresso con chiarezza il suo pensiero sul referendum tre giorni fa, in occasione della presentazione del messaggio del Papa per la Giornata mondiale per i migranti. «Non vedo come si possa impedire la libertà religiosa di una minoranza, o a un gruppo di persone di avere la propria chiesa», aveva detto il presidente del Pontificio consiglio. «Certo – aveva aggiunto – notiamo un sentimento di avversione o paura un po' dappertutto, ma un cristiano deve saper passare oltre tutto questo, anche se non c'è reciprocità» (dal Corriere).
Non c'e' che da esser felici di questa posizione. Ma a me pare di ricordare che l'arcivescovo di Torino, qualche mese fa, si fosse detto favorevole alla costruzione di nuove moschee, a patto che non fossero visibili e soprattutto non avessero minareti.
Che il vostro parlare sia "Sì, sì, no, no", diceva qualcuno, un sacco di tempo fa. Mi sa che e' passato cosi' tanto tempo che non se ne ricordano piu', i Cattolici.
It's such a complicated situation…
I know if you tried to build a church in Saudi Arabia, you wouldn't last long at all…
Treating Moslems the same way in Europe will probably just lead to more radicalisation…
I just don't know what to say: I despair.
btw if this get through your spam filter – a very nifty and small translate widget for blogs…
http : / / translate . google . com / translate_tools?hl=it
Per non parlare del fatto che, se è vero quello che si legge sulla stampa di questi giorni, dal Vaticano sarebbero arrivate affermazioni del tipo "il divieto di costruire minareti come il divieto di affiggere crocefissi". Non mi risulta che nessuno abbia mai chiesto, nè in Svizzera nè altrove, di costruire minareti nel mezzo di un'aula del consiglio comunale o nella sala degenza di un ospedale pubblico. La differenza non mi pare tanto sottile.