lunedì, 24 agosto 2009
e vorremmo fortissimamente tornarcene qui:
Nei prossimi giorni probabilmente mettero' su qualche foto. Per ora solo un paio di noterelle.
1. In Italia non abbiamo idea. Una qualunque tavola calda di una stazione sciistica stronza sulle Alpi Norvegesi ha un'area giochi per bambini con vasche piene di Lego; si trovano alberghi con piscina, parco giochi, gummy park e ogni altro genere di attrattiva per i bambini. A un livello piu' elementare non c'e' un centro commerciale per scacio che sia che non abbia un fasciatoio e una feeding room. Insomma, viaggiare con bambini li' e' davvero possibile.
2. Appena atterrati a Malpensa, ancora abituati allo stile scandinavo, ci siamo trovati nella coda per prendere la navetta e siamo stati scavalcati da un po' di gente che — approfittando del fatto che avevamo It in braccio e tonnellate di bagagli — ci ha allegramente saltato e si e' infilata nel pullmino davanti a noi. Per non dire del caffe' all'autogrill, che ci e' stato soffiato sotto il naso da due avventori, che poi si sono lamentati perche' era lungo e non ristretto come lo volevano loro.
Poi uno ti chiede perche' non volevi tornare.
Se può consolarti, qui in val gardena, mi è passata davanti all'ufficio turistico una signora tedesca di circa 60 anni con una mossa da professionista del salto della fila. Si è affacciata al bancone fingendo di guardare i depliant e si è inserita con un tempismo degno del miglior cafone italiano.
Nonostante tutto…..bentornati!
Non so cosa ne pensa il resto del mondo, ma sapere che siete "nei paraggi" mi conforta. Un abbraccio a tutti.
Noi siamo tornati da poco dalla Stiria, Austria. Anche li' l'attenzione per i bambini e' a un livello che qui ce lo sognamo. Fasciatoi un po' ovunque, angoli gioco (attrezzati con tavolini e seggioline, macchinine, lego, pupazzetti vari, e se c'e' lo spazio anche con scivoli e altalene) in ogni ristorante, e dove proprio non hanno lo spazio per allestire un angolo apposito ti portano al tavolo carta e colori (che spesso sono in omaggio e te li puoi portare via) per ogni bambino della comitiva.
Eh, ma qui siamo il paese piu' bello del mondo. Qui c'e' tutta un'altra simpatia. Qui c'e' la capacita' di arrangiarsi tutta italiana.
A me pero' piacerebbe che su questo fossimo un po' meno italiani.
Sara' che l'erba del vicino ecc. ecc. ma non sto mica facendo paragoni con un paese all'altra parte del pianeta: sto parlando di un paese che a raggiungerlo dal portone di casa mia ci si mette due orette in macchina.
condivido quello che dici ma ti domando (mi domando): cosa facciamo noi per rendere migliore la situazione?
facile risposta: ormai siamo una minoranza non possiamo… no, credo che invece possiamo ancora.
chiedere dov'è il fasciatoio, suggerire le aree gioco per i più piccoli, chiedere il rispetto della coda (la mia specialità). ovviamente se si abbandona chi sostiene questa lotta non si ottiene nulla, ma se invece uno diventano due, e poi tre e poi il giorno dopo ancora e poi di nuovo… bhe, voglio credere che sia ancora possibile salvare qualcosa. dipende da noi.
ciao
Marco
Come vi capisco. Appena messa ruota sull'autostrada che porta da Civitavecchia a Roma, presa dalla romantica smania della mia città adottiva che luccica di tutti i suoi travertini nel tramonto morbido di ferragosto, vengo sorpassata dai soliti SUV con i soliti arrogantoni al cellulare, altri mi lampeggiano, etc. Dopo aver fatto più di 3000 km sulle nuovissime superstrade spagnole senza che quasi mai nessuno superasse i 120. Con i parcheggi in centro (quando dico in centro, è proprio così: parcheggi e te ne vai a zonzo a vedere monumenti etc.) e nemmeno una cartaccia per terra. Sigh, davvero. Ma do ragione a Marco. Bisogna ritornare qui ad essere civili, e non abbandonarci alla rassegnazione…
Ragazzi vi esprimo tutta la mia solidarietà. Tornare alla mancanza di senso civico e di servizi tutta italiana, dopo vacanze in luoghi da questo punto di vista più "ameni", è cosa sempre dura da digerire, ma ho una buona notizia. C'è chi ci supera davvero, anzi, è il campione olimpico in fatto di inciviltà: provate a fare un giro in Cina. Se non avete rischiato l'investimento quando attraversate qualunque strada o incrocio (non conoscono il freno), non vi siete beccati sonore scatarrate di uomini e donne anche seduti ai ristoranti, non vi hanno infilato l'ombrello negli occhi (con pioggia e sole) e non vi hanno letteralmente travolto, spintonato e pestato in: metro, strada, siti di interesse culturale, parchi, hotel, ascensori ecc…consideratevi fortunelli! Per la prima volta in vita mia l'Italia non mi è sembrata così tragica al ritorno :-D