lunedì, 29 settembre 2008
Io le ho sempre trovate bellissime da guardare e da toccare — e da bambino le raccoglievo con entusiasmo sui viali di Torino — salvo che poi non sapevo come giocarci, si prestavano poco a qualunque uso (troppo irregolari per fare da biglie, troppo deperibili per tesaurizzarle e basta, sarebbero state ideali come proiettili per la fionda, ma una fionda non sono mai riuscito ad averla) — e mi e' rimasta addosso questa duplice sensazione, di entusiasmo e di frustrazione.
(It, che non si fa problemi se non ha una fionda, trova che siano perfette da lanciare nelle fontane — e perfino nelle pozzanghere)
Qui le chiamiamo "castagne genge".
Si narra che tenerne una in tasca eviti di prendere il raffreddore… :-)
anche i miei figli, dopo aver saputo che aiutano a tener lontano il raffreddore, me le infilano nelle tasche di nascosto. da una settimana a questa parte giro con le zavorre !
baci
simo
Coincidenza….tornando a casa passo vicino a un giardino delimitato da una cancellata. Sul marciapiede molti "gusci" di castagne d'india e una sola castagna…..bella lucida proprio davanti a me ….non ho potuto fare a meno di raccoglierla e metterla in tasca! ciao – manuela
A me dicevano che tenerle in tasca avrebbe tenuto lontano il raffreddore. Alle elementari andavamo ai "giardinetti" durante la ricreazione, io mi riempivo sempre le tasche del grembiule e le portavo a casa come trofei. A mia mamma il compito di farle sparire, poche alla volta, perchè io mi affezionavo alle mie castagne…