sabato, 21 aprile 2007
Una nostra amica si sposa e Waldorf mi ha ricordato che avremmo dovuto mandarle un telegramma, come si usa. Che problema c'e' — faccio io — basta andare sul sito delle Poste e si invia online, 24 ore su 24.
Detto fatto: mi collego, scelgo "Telegramma online" — e mi compare un bellissimo Error 500. Tutto elegante nella sua livrea di barre in grigio — sembra quasi la home di The Rat Race — ma senza foto bogia-nen. Sara' colpa dell'ora, mi dico — i servizi online delle Poste, nonostante dichiarino l'apertura H24, hanno una certa tendenza ad andare a letto prima di mezzanotte.
Stamani riprovo. E funziona tutto. A meraviglia. Inserisco il testo del telegramma, inserisco l'indirizzo del destinatario, poi clicco su "continua" — e qui arriva il patatrac. "L'indirizzo del destinatario non esiste o non e' esatto" — sostiene irremovibile il sito delle Poste. Io sono certo dell'indirizzo, ma controllo e ricontrollo — e verifico per sicurezza perfino sulle PagineBianche e sull'elenco dei codici d'avviamento postale. Tutto regolare. Riprovo. Niente. Riprovo ancora con tutte le possibili varianti (con e senza "Via" prima del nome della via, mi faccio anche venire in mente che le Poste, anziche' "Roccacannuccia di Sopra", vogliano "Rocca Cannuccia" o "Roccacannuccia Sopra" o "Roccacannuccia d. S." e cosi' via — insomma una dozzina di tentativi). Niente di niente.
Mi rassegno. In fondo c'e' il telefono per i telegrammi — una volta si faceva cosi'. Pero' non ho un telefonino TIM — e quindi non posso usare il servizio dal mobile. Provo con il 186 dal fisso. i=1; for i==6 {Chiamo. Resto in attesa. Resto in attesa. Resto in attesa. Resto in attesa. Mi incazzo. Riattacco. Aspetto due minuti. i++}
E' sabato — la gente mica puo' rispondere al telefono. E allora raccatto tutti i miei coccetti, carico It sul passeggino e andiamo all'ufficio postale. Compilo un bellissimo modulo a mano in cui mi chiedono tre firme, indirizzo, numero di telefono e poco manca anche il codice fiscale e il casellario giudiziale — con tanto di informativa per la privacy a firma unica in cui il consenso al trattamento dei dati nasconde anche l'utilizzazione a fini promozionali. Presento il modulo all'impiegato che comincia ad armeggiare, inserisce a mano il testo sul PC, sbaglia corregge risbaglia ricorregge. Alla fine clicca su invio. E non succede niente. Consulto con gli altri impiegati. Perplessita' diffusa. Riprovano su un altro PC. Niente. Rassegnazione. "Guardi, non c'e' linea. Se vuole puo' tornare tra un'oretta — oppure puo' provare a mandare il telegramma per telefono, o via internet".
Evito di prendere a schiaffi l'impiegato. A fatica, ma lo evito. Gli spiego la mia trafila. Mi guarda un po' compassionevole e mi dice — forse su internet il problema e' che il sistema riconosce soltanto ROCCACANNUCCIADISOPRA e lei ha scritto Roccacannuccia di Sopra. Riprovi e probabilmente andra' bene.
Torno a casa. Ridigito www.poste.it e rifaccio tutta la trafila. Riscrivo l'indirizzo indicando correttamente ROCCACANNUCCIADISOPRA. "L'indirizzo del destinatario non esiste o non e' esatto" — risponde serafico lo schermo.
A questo punto sono dodici ore che sto tentando di mandare un telegramma — usando tutti i canali della prodigiosa offerta multicanale delle Poste Italiane. Ometto ogni commento, ma posto nell'appropriata categoria.
E una bella letterina ai giornali che si occupano di e-gov, tecnologie etc etc?
E un'altra bella lettera aperta anche a Poste.it, su tutti i quotidiani italiani?
Ma siamo in Italia e come dice Marco Travaglio: "Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto."
O forse potresti provarci proprio con lui… il mitico MT!
http://www.lascomparsadeifatti.com/home_lascomparsadeifatti.php?
Suggerirei il piccione viaggiatore.
NCSC= non ci si crede! assurdo assurdo assurdoooo