mercoledì, 4 aprile 2007
Repubblica pubblica oggi alcune immagini di Claude Andreini — una sorta di racconto fotografico di un viaggio sui luoghi della Shoah. Sono belle immagini. Ma proprio perche' sono belle — feriscono come una menzogna. Credo di averlo detto in un'altra occasione, ma sento il bisogno di ripeterlo — nulla di bello ci fu ad Auschwitz — e il linguaggio della bellezza e' una bestemmia sulla cenere delle vittime.
Nel 1972, Lakdar Amina, sceneggiatore algerino, vinse con un suo film (Dicembre) il controfestival di Venezia. Un giornalista gli chiese: non le sembra che i suoi film a sfondo di lotta socialista sono troppo estetizzanti? Lui rispose: ma chi ha mai detto che il socialismo deve essere brutto???
Pertanto, l'importante è il messaggio che trasmette l'immagine. No la sua estetica. Peraltro, chi andrebbe mai a vedere un mostra di foto brutte? Ad un fotografo si chiede di fare foto buone, non cattive. Se Repubblica avesse pubblicate delle mie brutte immagini, la critica sarebbe stata di certo: ma come si fa a esporre tali schifezze!?
Dopo, è questo è molto più importante, non dimentichiamo che il nazismo era fondato sulla mensogna. Dalle sfilate a Nuremberg alle strade che portavano alle camere a gas, tutto era orchestrato per ingannare la gente. Io ho lavorato proprio per dare l'impressione di essere tornato in quel tempo, perciò con l'eventuale inganno che poteva aver subito il prigioniere.
Finalmente, cosa vuole dire bello? In questo caso, di certo c'è una ricerca iconografica, un modo di imbastire gli elementi, di associarli nella inquadratura che aiuta alla bella composizione: si chiama retorica dell'immagine. Quest'ultima fa sì che l'osservatore si ferma e guarda, prendendo atto di quanto c'è nella foto e di conseguenza lo porta al pensiero. Non sarebbe quello che conta?
Claude Andreini
Dimenticavo una domanda. Adesso che Israele ha terminato il suo sterminio in Palestina, può dirmi se questa azione è meno brutta di Auschwitz o Terezin? Se pensa che sia effettivamente uno spettacolo orribile Lei pensa che non si debba fotografare quel evento se non con brutte foto?
C.Andreini