sabato, 31 marzo 2007
L'emittente fiorentina Controradio ha lanciato questo piccolo appello:
“Siamo tutti divorziati (e aspettiamo la comunione), siamo tutti conviventi, siamo tutti gay, siamo tutti credenti e tutti laici. Ma vogliamo che lo stato sia laico. Contro lo scontro di civiltà. Contro la campagna vaticana martellante, pesante e volgare, giorno dopo giorno che iddio mette in terra. A questa volontà scientifica di provocazione, laici e credenti (uniti nella lotta) rispondono in maniera pacifica, brillante, simpatica, e non violenta.”
Mettiamo uno straccetto colorato alle nostre borse, alle auto, agli scooter, alle finestre, uno straccetto per dichiarare pubblicamente la nostra voglia di laicità e la nostra contrarietà alle pesanti e quotidiane ingerenze del Vaticano nella vita politica italiana. E scegliete voi il colore.
Gli ascoltatori hanno scelto: rosa scuro (porpora?).
Un microfono aperto lanciato quasi per gioco si è trasformato subito in un diluvio di telefonate per testimoniare la voglia di laicità.
Da questa mattina a Controradio (via del Rosso Fiorentino 2b, 50142 Firenze) sono disponibili straccetti per tutti. Coloriamo la città, come già è accaduto a Firenze, con le bandiere della pace e gli straccetti bianchi di Emergency. Invitiamo edicolanti, commercianti, benzinai – ad essere punto di distribuzione degli straccetti.
E se provassimo a farlo anche fuori di Firenze?
(Via Videopolitik)
Tutto giusto, però ho un'eccezione: ma perchè gli stracci non li portano i bigotti seguaci di Ratzinger e Bagnasco che sono la "vera" minoranza? Perché in un paese che risulta cattolico ormai solo perché la gente non si sa staccare da questa etichetta (chi ad un sondaggista ha il coraggio di dire che è laico?) dobbiamo essere constretti in posizione di difesa??
Io non riesco ad accettarlo…
Da un po' ti leggo saltuariamente (ma ahimé leggo saltuariamente un po' tutti i blog ormai). Waldorf ha ragione: perchè dovremmo dichiararci noi che abbiamo l'esigenza di laictà (quella vera…) e non i cattolici?
Qui in Italia semba che sia una vergogna dichiarare di essere in disaccordo con la chiesa. Non si tratta di essere credenti o meno, si tratta di non morire di paura davanti alle fesserie che le gerarchie cattoliche distribuiscono a più non posso…..
Sono capitato casualmente da queste parti e per rispodere a Waldorf e Uyalala dico che se si vuole scegliere ci vuole un po di coraggio altrimenti ci si accoda .
@Gigi: non sono d'accordo sulla tua lettura dei commenti di Waldorf e Uyulala. Il punto non e' avere o non avere il coraggio di scegliere — ma la sensazione che qui si sia invertito il ruolo tra maggioranze che sostengono comportamenti ovvi e naturali e minoranze che propongono modelli alternativi. Di solito sono le seconde che manifestano, non le prime — e in effetti sfido chiunque a sostenere che in Italia i cattolici praticanti sono maggioranza.