martedì, 5 dicembre 2006
In questi giorni giro parecchio — per lavoro — tra i paesi della provincia profonda piemontese. Una nebbia da tagliare a fette, stradine che si perde anche il GPS, segnale del cellulare ad essere gentili aleatorio. Ma io non riesco a diventare indifferente alla bellezza di certi paesaggi — proprio in mezzo alla nebbia e grazie al GPS che mi ha sperso — e fortunatamente con il cellulare muto per cinque minuti.
L'errore è creativo! Dovrebbero vendere dei gps che facciano sperdere, che ci portino là dove non sappiamo di voler andare, che ci indichino luoghi casuali, come casuale è spesso l'incontro di parole e pensieri e persone nella rete.
un augurio e un caro saluto.