domenica, 31 dicembre 2006
San Silvestro rigorosamente a casa tra noi, stasera:
- Peperoni in bagna caoda
- Sedani con speck, porri e lenticchie
- Petto d'anatra al dolcetto con renette e sultanina
- Strudel di mele
Barolo e Moscato d'Asti.
Auguri di buon anno a tutti.
venerdì, 29 dicembre 2006
Il premier irakeno dichiara che "nulla e nessuno potra' impedire che Saddam sia giustiziato".
L'Unione Europea riconosce come diritto fondamentale il diritto alla vita e proclama solennemente che nessuno puo' essere condannato a morte o giustiziato. Le linee guida dell'Unione nei confronti dei Paesi terzi che mantengono la pena di morte nel loro ordinamento prevedono una particolare attenzione a che i processi avvengano nelle condizioni minime di garanzia per gli imputati; tra queste ve ne e' una che recita: "La pena di morte non dovrebbe essere applicata come atto di rivalsa politica". Allora — se intendono avere un minimo di credibilita' sul tema dei diritti umani — i governi europei dichiarino chiaramente che l'Iraq deve scegliere tra la pena di morte e gli aiuti economici, tecnici, politico-diplomatici dei paesi dell'Unione. L'Iraq puo' avere il diritto di giustiziare un suo cittadino, forse. L'Europa ha certamente il dovere di non collaborare con un governo che fa una scelta del genere. Se no — sono tutte chiacchiere buone per i convegni.
martedì, 26 dicembre 2006
giovedì, 21 dicembre 2006
Il Calendario 2007 di The Rat Race:

A breve la versione scaricabile online. A stampa costa 16 euro piu' spese di spedizione — puro prezzo di costo per dodici mesi di autentico paesaggio Bogia-Nen…
mercoledì, 20 dicembre 2006
Nelle categorie:
Quel che resta — Scritto da Amministratore alle 9:57 pm
Oggi alle 21.40:

lunedì, 18 dicembre 2006
Bradley Burston tiene, sulle colonne di Ha'aretz online, una rubrica (che definisce blog, con qualche improprieta')* intitolata "A Special Place In Hell". E' li' che ho letto molte delle cose piu' sensate e piu' acute dell'ultimo periodo sul conflitto tra Palestinesi e Israele. Oggi parla della stupefacente capacita' di autoinganno che sta nelle narrative delle due parti:
Can there be another conflict on God's green earth which in the space of a few generations has generated two entire new cultures, two entire new identities, each at war with the other, each dismissing the validity of the other, the rights of the other, the very authenticity of the identity the other is trying so vigorously to hang onto?
There are those on both sides, propagandists, fanatics, columnists, who insist that their own side is the sole heir to antiquity, the sole claimant to the property and the history of the Holy Land, the sole injured party, the sole heroic player.
They believe it with everything they have.
The best part, of course, is that they tend to believe that anyone who sees things differently is deluded. A victim of self-deception.
Fate il test che Burston propone…
* Niente URL indipendente (gli articoli sono "annegati" tra le pagine ordinarie di Ha'aretz); niente permalink; commenti tendenzialmente a tipo forum, per quanto moderati; niente outgoing links.
giovedì, 14 dicembre 2006
Non entro nel merito — non ho avuto tempo di leggere bene questa Finanziaria e quindi non mi azzardo. Ma proporre la fiducia su un maxiemendamento di millequattrocento commi e' dal punto di vista del metodo un modo veramente *pessimo* di fare legislazione. A suo tempo Ciampi, rinviando alle Camere la riforma dell'ordinamento giudiziario, aveva espresso perplessita' di ordine costituzionale su questa prassi:
… ritengo opportuno rilevare quanto l'analisi del testo sia resa difficile dal fatto che le disposizioni in esso contenute sono condensate in due soli articoli, il secondo dei quali consta di 49 commi ed occupa 38 delle 40 pagine di cui si compone il messaggio legislativo.
A tale proposito, ritengo che questa possa essere la sede propria per richiamare l'attenzione del Parlamento su un modo di legiferare – invalso da tempo – che non appare coerente con la ratio delle norme costituzionali che disciplinano il procedimento legislativo e, segnatamente, con l'articolo 72 della Costituzione, secondo cui ogni legge deve essere approvata "articolo per articolo e con votazione finale".
Il centrosinistra allora all'opposizione aveva giustamente sottolineato questo aspetto del messaggio di Ciampi. Oggi che si arrabatta con le gioie del governo lo disattende in maniera clamorosa. Lo so — la tecnica legislativa e in genere le "formalita'" istituzionali ormai non interessano piu' a nessuno se non a me e a un centinaio di vecchi barbogi tra cui l'ex Presidente. Ma io credo che di "formalita'" sia fatta la sostanza del processo democratico — e una legge (scusate il bisticcio) illeggibile perche' non correttamente articolata mi pare scarso rispetto delle forme che si trasforma in scarso rispetto della trasparenza dovuta ai cittadini. Come minimo.
P. S. del 15 dicembre 2006. Ciampi oggi si e' rassegnato a votare la fiducia, ma la sua dichiarazione di voto suonava cosi':
Darò il mio voto favorevole alla Legge in esame, ma non posso non rimarcare con disappunto che ancora una volta viene fatto ricorso ad un modo di legiferare che non da oggi ritengo improvvido: articoli di legge composti da una innumerevole quantità di commi, in questo caso oltre mille. E' un modo di procedere che occorre dismettere.
martedì, 12 dicembre 2006
No, questo blog non vuole parlare della conferenza sull'Olocausto di Ahmadinejad. Ci sono cose serie a cui pensare. O cose non serie — ma comunque piu' significative tanto dei deliri revisionisti che delle fanfare di propaganda che l'evento suscita da tutte le parti.
lunedì, 11 dicembre 2006

Il destino personale di Pinochet mi lascia del tutto indifferente. E' stato un uomo sanguinario, corrotto, spietato — e un uomo che ha tradito il giuramento di fedelta' che un militare deve alla sua patria. Ma non vedo motivo di gioire per la sua morte — come per la morte di nessuno. A lui, se non altro, e' toccata la fortuna di morire di vecchiaia e con tutte le cure che si possono prestare a un uomo ricco e potente: a migliaia dei suoi oppositori non e' andata altrettanto bene.
Ma Pinochet e' morto prima che la giustizia potesse fare il suo corso; la sua morte interrompera' processi importanti per l'accertamento delle responsabilita' penali e politiche delle carneficine del golpe — e molti tireranno un sospiro di sollievo perche' la verita' non verra' a galla. Molti altri — i parenti, gli amici delle vittime — si vedranno negato definitivamente anche l'amaro riconoscimento di vedere condannati i colpevoli.
In questo senso, il vecchio tiranno e' morto davvero troppo presto.
P. S. Guardatelo bene, prima di dire "povero vecchio". Ricordatevi come era — ai tempi di questa foto. Dopo, se ci riuscite, potete anche provare pieta' per il vecchio.
martedì, 5 dicembre 2006
In questi giorni giro parecchio — per lavoro — tra i paesi della provincia profonda piemontese. Una nebbia da tagliare a fette, stradine che si perde anche il GPS, segnale del cellulare ad essere gentili aleatorio. Ma io non riesco a diventare indifferente alla bellezza di certi paesaggi — proprio in mezzo alla nebbia e grazie al GPS che mi ha sperso — e fortunatamente con il cellulare muto per cinque minuti.
