lunedì, 21 agosto 2006
Della vicenda della dichiarazione dell'UCOII che equipara Israele ai nazisti non ho voglia di parlare — anche perche' mi pare che se ne stia parlando pure troppo. Pero' mi pare che sia sempre piu' diffusa l'abitudine di dare del fascista ("islamofascista"?) o del nazista ("nazisionista"?) a questo e a quello — e questo mi pare preoccupante, perche' indica una perdita del senso delle proporzioni e della memoria storica. E' appena il caso di ribadirlo: in Medio Oriente non e' in corso — e non e' in progetto — nessun genocidio.
Si puo' pensare e dire tutto il male possibile di Israele e della sua aggressivita' spesso priva di ragionevolezza, oltre che di pieta' umana — ma Israele non sta pianificando lo sterminio degli Arabi — e nemmeno di quella frazione degli Arabi che e' il popolo palestinese. Per converso, nonostante le dichiarazioni bellicose degli Ahmadinejad di turno, che vanno lette alla luce di una tradizione retorica e di una necessita' di propaganda interna, i vari pezzi del mondo islamico non hanno in progetto una seconda soluzione finale. Gli attacchi e gli attentati contro Israele sono gravissimi e bisogna fermarli, ma non mettono in pericolo l'esistenza del popolo israeliano, e men che meno del popolo ebraico. Di conseguenza chiamare in causa il nazismo e le memorie della Shoah e' sbagliato moralmente e politicamente.
Non aggiungo altro, anche perche' una delle miserie di questo argomento polemico e' che costringe a ripetersi — ed e' una ripetizione di cui sospetto l'inutilita'.
Avrebbero dovuto avere dei blog
Per una sorta di quel riflesso meccanico definibile come "ogni scarrafone è bello a mamma sua", qui siamo state anche tentate di esprimerci sul malinconico spettacolo offerto dall'infinita stupidità comunicativa dimostrata dall'UCOII e dall'inc…