mercoledì, 7 giugno 2006
Sul sito de La Stampa leggo che il Tribunale amministrativo di Tolosa ha condannato le Ferrovie Francesi a risarcire il danno agli eredi di un deportato trasportato verso il lager, come molti altri, su un treno francese. Pare che nella sentenza sia scritto: «L'amministrazione non poteva ignorare che il trasporto era il preludio della deportazione, ma non si è mai opposta».
Il male e' cosi' banale che spesso si incarna anche in un dirigente della SNCF e magari addirittura in un ferroviere. Non si accontenta di poche centinaia di introdotti, come pare che qualcuno creda. Preferirei che fosse cosi' poco diffuso.
Mi piace il fatto che venga riconosciuta ufficialmente la responsabilità del "conoscere e tacere". Rimango un pò perplessa che questa si traduca in un risarcimento danni…
Beh, la responsabilita' morale e' una gran cosa, per chi crede nei principi, ma affermarla senza alcuna conseguenza giuridica non mi pare che avrebbe grande impatto. Ad ogni modo sarebbe comodo non essere responsabili giuridicamente per le proprie omissioni,tanto piu' che qui non si tratta neanche di omissione ma di concorso in un'azione.
@ waldorf: non intendo dire che non debba esserci responsabilità giuridica, ma che mi lascia perplessa QUELLA forma di responsabilità giuridica, quella del risarcimento danni. Ti spiego:
1. nessun risarcimento pecuniario può essere neanche lontanamente adeguato ad un danno di tale portata. Monetizzare un evento di così elevata drammaticità comporta un gravissimo rischio: che con i soldi ci si possa sentire in diritto di aver – letteralmente – pagato il male fatto. E non è così, non lo sarà mai.
2. vogliamo perpetuare un meccanismo secondo cui le responsabilità dei padri ricadano sui figli? Sinceramente io non lo credo utile.
3. La Societé Nationale des Chemin de Fer è comunque fatta di individui, sarebbe stato più logico ritrovare almeno alcuni nomi fra coloro che hanno lavorato in quel periodo e esporli alla pubblica riprovazione (suggerisco la prima cosa che mi viene in mente). Continuare a far pagare a un'entità astratta le colpe di esseri umani non fa altro che perpetuare l'atteggiamento deresponsabilizzante di coloro che, parte integrante di un'istituzione, non fanno che ripetere (come a Norimberga) "Eseguivo solo degli ordini".
Voglio ricordare a questo punto l'immane lavoro di tutta la vita di Simon Wiesenthal. Nonostante quest'uomo del tutto speciale si sia scontrato quasi quotidianamente con ostacoli posti da governi e nazioni, ha tenacemente cercato in tutto il mondo i criminali dello sterminio di massa operato durante il nazismo. A chi gli chiedeva la ragione di tanta caparbia, lui rispondeva semplicemente che il suo obiettivo, paradossalmente, non era tanto quello di trovarli e di dar loro una condanna penale, ma di far sapere loro che c'era sempre qualcuno che li cercava, in modo che non potessero MAI dimenticare le proprie responsabilità rispetto a quanto accaduto.
Ciao anche io sono bugia nen e anche cliente del csi, eh si abitiamo viviìcini/ vicini :) il link è del mio blog, scrivimi se credi
shalom