martedì, 12 luglio 2005
Negli anni '90 (non ricordo quando, forse mi puo' soccorrere l'ottima Ava) il benemerito Vieri Razzini su Raitre dedico' un ciclo all'opera di Max Ophuls. Nel ciclo c'erano alcuni film famosi come Lettera da una sconosciuta o La ronde e altri meno noti come Le roman de Werther (1938), ovviamente versione cinematografica del Werther di Goethe, realizzato in Francia da Ophuls (che era tedesco ma ha lavorato in ogni dove, compresa l'Italia).
Le roman de Werther (solo Werther nella versione italiana) mi ha colpito molto perche', pur non amando Goethe, mi ha fatto amare il personaggio di Werther.
La storia nelle sue linee essenziali e' nota; Werther, un giovane sensibile e romantico, si innamora di Charlotte (Lotte nel romanzo), gia' promessa ad Albert, un giovane onesto anche se un po' limitato di mentalita', e per l'impossibilita' di vivere questo amore finisce per suicidarsi.
Gli autori del film pero' sono stati molto infedeli al romanzo, checche' ne dica il Mereghetti (che parla di scrupoloso rispetto), e le variazioni rispetto al libro che rendono ancora piu' tenero il povero Werther, a spese della sua amata che ci fa la figura della s…. In particolare Charlotte-Lotte nel film si guarda bene dal dire al suo corteggiatore che e' gia' promessa a Albert, e si decide a parlare solo quando Werther le chiede di sposarlo. Gli autori hanno anche introddotto l'elemento del rapporto lavorativo tra Albert e Werther, essendo il primo il superiore dell'altro nel tribunale di Walheim, la immaginaria citta' granducato tedesca dove e' ambientata la vicenda.
Il film e' diviso in due meta' molto diverse; la prima, che precede la rivelazione del fidanzamento di Charlotte, e' lieta e prevalentemente luminosa, con varie scene ambientate in esterni, peraltro molto belle grazie anche ai paesaggi dei Vosgi dove il film e' stato in parte girato (la collina degli appuntamenti tra Werther e Charlotte); la seconda e' buia e quasi tutta d'interni, con ruolo rilevantissimo delle ombre. Segna il passaggio la sequenza in cui Charlotte, dopo aver fatto la sua confessione a Werther, fugge da lui inseguita dal suono ossessivo delle campane del carillon installato sulla torre della piazza, che suonano una canzone da lei amata; e' stato proprio Werther a far cambiare la musica per compiacerla. La sequenza tra l'altro e' impressionantemente vicina a La donna che visse due volte di Hitchcock, ma precede il film del regista inglese di vent'anni.
Ophuls, come Hitchcock, e' grande quando si tratta di trasmettere le sensazioni dei personaggi senza usare parole; basti la scena in cui Albert scopre che la disperazione che affligge Werther e' causata dall'amore per Charlotte. Albert in quel momento sta parlando con il presidente del Tribunale, superiore sia di lui che di Werther; il presidente gli dice che Werther gli ha confidato di stare cosi' per una donna sposata, cosa che non ha detto ad Albert. Lo sguardo di Albert si rivolge cosi' verso l'alto, vede l'ombra della moglie attraverso una finestra e improvvisamente capisce.
Infine e' geniale l'inversione rispetto al libro per cui la pistola con cui Werther si suicida e' la sua, ma in precedenza prestata a Charlotte. Albert, non si quanto consapevolmente, costringe Charlotte, che invece ha capito, a cercarla per restituirla a Werther, e quindi in qualche modo a collaborare al suicidio del poveretto, anche se lei finge di non trovarla.
Commovente l'interpretazione di Pierre-Richard Willm, nonostante l'eta' troppo avanzata per la parte (45 anni), mentre Annie Vernay e' veramente bella, tanto che quasi si perdona a Charlotte di essere cosi' s….
piu' che soccorrere ava conferma che vieri razzini fu attivo alla rai fino alla seconda meta' degli anni' 90:mettiamo come limite un '98? ;-)
ottima recensione,davvero. :-)
Mi presento: sono un tenore affermato che si appresta ad interpretare il suo primo Werther in teatro, (chiaramente si tratta dell'opera di Massenet). Sto cercando disperatamente una copia del film "Werther", per poterne trarre degli spunti interpretativi, ma è quasi impossibile trovarla. Mi farebbe molto piacere avere un suo aiuto; è sott'intesa l'offerta di un biglietto gratis per assistere ad una mia performance del Werther di Massenet.
Grazie in anticipo.
GIUSEPPE F.