venerdì, 27 maggio 2005
Per gli appassionati di architettura e per i professionisti non e' sicuramente una novita' — ma per noi e' stata una delle scoperte folgoranti di New York. La High Line e' una vecchia linea ferroviaria sopraelevata che corre tra il Meat Packing District e West Chelsea; costruita negli anni '30 per trasportare merci in un'area allora esclusivamente industriale e portuale, e' stata abbandonata tra gli anni '60 e gli '80, quando le fabbriche lasciarono il West Side. Da allora e' stata in parte abbattuta e per il resto lasciata al degrado. La vegetazione ha preso il sopravvento e una specie di spettinata, struggente prateria urbana copre i binari. Purtroppo questa meraviglia del degrado industriale non e' accessibile e ci si deve accontentare delle foto di Bluejake e dell'associazione Friends of the High Line (da cui traggo quelle qui pubblicate).
Oggi si parla di trasformare la High Line in un parco sopraelevato, una specie di passeggiata verde che attraversa un quartiere ormai in piena rivalutazione. Al MoMA c'e' una mostra sul progetto che forse sara' realizzato a partire dalla fine di quest'anno. Alcuni siti dedicati a NY ne parlano. L'idea ci e' piaciuta tantissimo: una vecchia struttura del trasporto industriale riconquistata dalla natura e resa fruibile come spazio verde, alterandone le caratteristiche il meno possibile. Il rischio e' che — diventando trendy — sia la High Line che Meat Packing District piu' in generale diventino pero' troppo ripuliti — e finiscano per perdere il loro fascino.
Paradossalmente, i paesaggi dell'urban decay newyorkese, con la loro malinconica, aspra bellezza, sono di una fragilita' assoluta — destinati alla cancellazione se non si interviene, o alla falsificazione se si fa qualcosa.
P. S. Ho trovato due post interessanti di blogger che raccontano come si riesce ad salire (illegalmente, ma a quanto pare senza troppi problemi) sulla High Line.
Perche' non e' possibile commentare questo post?
I casi sono due:
- o e' un post di puro e semplice servizio -- e allora non c'e' niente da commentare
- o e' un post che parla dei nostri figli e della loro disabilita' -- e in questo caso il fatto e' che -- ci capirete, e se non ci capite peggio per voi -- non e' un argomento su cui si possa tollerare a cuor leggero l'invasione di spammer, troll, venditori di rimedi miracolosi, sostenitori di teorie strampalate, crociati di questa o quell'altra crociata -- insomma tutta quella roba che gia' fa perdere la pazienza quando si parla dell'ultima str... del politico di turno, ma che quando si parla di un figlio fa proprio male.
Se poi avete qualcosa che volete *davvero* comunicarci, c'e' l'indirizzo di posta del blog. Grazie.
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