giovedì, 12 maggio 2005
Martedi' sera ho visto un po' di Ballaro' , che fa pure rima. La puntata era dedicata all'argomento prezzi, e sono rimasta colpita dalle interessanti spiegazioni che il professor Ricolfi, illustre cattedratico dell'Università di Torino, ha dato in merito alle falle del metodo utilizzato dall'Istat per il calcolo dell'inflazione. Se ho capito bene il professore, che faceva riferimento anche ai risultati di ricerche condotte da un collega di cui purtroppo non mi ricordo il nome, sosteneva che l'Istat puo' non registrare l'inflazione reale perche' fa riferimento ai prodotti piu' venduti di un certo tipo. Quindi non certamente i piu' costosi, ma generalmente i piu' economici. Teoria interessante, ma il professore ha usato l'esempio della pasta, riferendosi alla Barilla come al tipo piu' economico. Questo non e' proprio esatto; sul mercato ci sono molte paste ancora meno costose e probabilmente molte famiglie devono risparmiare anche sulla marca di una merce tutto sommato abbastanza economica. Questo per dire che probabilmente gli studiosi scontano sempre una certa distanza dalla realta', anche quando studiano cose molto reali come i prezzi. Magari la collaborazione di una accorta "massaia", per usare un termine caro al nostro Presidente del Consiglio, con un economista potrebbe produrre grandi risultati in campo teorico. Del resto è assai probabile che la massaia abbia passato a studiare prezzi non meno tempo del cattedratico…
Condivido. La vedo esperta sulle paste… La Barilla la tocco solo se in offerta…