venerdì, 22 aprile 2005
Colpita soprattutto dalla bella fotografia della copertina, oltre che dalla trama, ma in modo meno immediato, qualche settimana fa ho comprato (e poi anche letto, il che non sempre accade) L’ombra del vento (titolo originale La sombra del viento), romanzo di grande successo dello spagnolo Carlos Ruiz Zafòn, a quanto pare in precedenza autore di libri per ragazzi.
E infatti in questo libro c’e’ una forte componente avventurosa che ricorda un po’ la migliore letteratura per l’adolescenza, dato che la storia inizia nella Barcellona del 1945 quando un ragazzino, Daniel, che adotta un libro, per la precisione un romanzo, appunto “L’ombra del vento”, scritto da un tal fantomatico Juliàn Carax. L’adozione di questo libro che si rivelera’ maledetto, avvenuta in un luogo fascinoso, “il cimitero dei Libri Dimenticati”, sorta di labirintico emporio barcellonese dei libri salvati dal macero, segnera’ tutta la vita di Daniel, immergendolo in vicende ormai lontane nel tempo, e destinate in parte a ripetersi.
Per circa 200 delle sue 436 pagine L’ombra del vento e'un libro pieno di fascino. Peccato che poi Zafòn decida di farsi prendere la mano dal feuilleton, accumulando complicate vicende che diventa veramente difficile seguire. E come spesso mi accade in questi casi, l’attesa dello svelamento di un mistero che percorre tutto un libro è stata una gran delusione.
Un merito fondamentale pero’ a questo romanzo va riconosciuto, e cioe’ l’ambientazione nella Spagna franchista, che per la mia esperienza e’ del tutto insolita; fa effetto leggere di un paese che nel ’45 ignorava la guerra, ma che d’altronde doveva ancora guarire delle ferite della guerra civile ancora a lungo presenti nella societa’ spagnola.
Mi rendo conto solo ora che L'ombra del vento deve aver messo in circolazione nel mio cervello l'idea dei film dispersi.
è un libro che è uno specchio- riflette la tua vita e te la ributta ma diversa, piena di rabbia e odio anche, ma incredibilmente bella e triste. c'è quel qualcosa di magico e oscuro che ti scardina i sensi e il corpo e quello che dovevi e non dovevi fare e vedere e cercare e poi cè l'amore di due persone cosi' lontane forse perchè divise da un libro che in fondo li salverà entrambi
Anch'io ho recentemente letto "L'ombra del vento" e anche sè sono concorde nel finale deludente non mi pento di aver letto le oltre 400 pagine. Sin dalle prime pagine ho pensato anch'io che se ne sarebbe potuto ricavare un bel film, forse aiuterebbe il lettore a capire meglio le vicende incalzante ed ingarbugliate. Mi chiedo perchè non lo abbiano ancora fatto! Ho voglia di leggere ma non sò cosa. Hai qualche idea in proposito?
Ciao,
vorrei dire la "mia" su questo buon libro, letto con interesse, un pò sopito nella seconda parte, nulla da eccepire sull'intreccio che può apparire giallo ma giallo non è, ma la seconda penna Zafòn se la poteva risparmiare, una vera caduta di stile.
L'ho detta
Ciao
Aroldo
salve a tutti! ho letto l'ombra del vento, e ho deciso subito di preparare la mia tesi di laurea su questo libro. Ora mi piacerebbe riuscire a contattare l'autore ma non riesco a trovare nulla , nessuna mail, nessuno a cui possa scrivere; qualcuno può aiutarmi? grazie
4. martina ha scritto il 11 Ottobre 2007 alle 1:29 pm
salve a tutti! ho letto l'ombra del vento, e ho deciso subito di preparare la mia tesi di laurea su questo libro. Ora mi piacerebbe riuscire a contattare l'autore ma non riesco a trovare nulla , nessuna mail, nessuno a cui possa scrivere; qualcuno può aiutarmi? grazie
c'è il sito ufficiale dell'Autore: http://www.carlosruizzafon.com/
per me è il più bel libro letto e mi chiedo perchè non abbia ancora venduto i milioni di copie come il "codice da vinci" che è un vero pacco.
Ho letto "L'ombra del vento" per la seconda volta, e non posso fare a meno di ripetere ad ogni persona che conosco di leggerlo, perchè me ne sono innamorata come non mi era mai successo prima. Dire che è un libro che ti trascina, che ti colpisce e ti affascina è poco, a parer mio. Sarà che sono giovane e di libri ne avrò da leggere molti, ma di tutti quelli che ho letto, non ne ho trovato nessuno che mi abbia fatto credere, come adesso, che è possibile innamorarsi di un libro, e di un personaggio, che nel mio caso è Juliàn.
Posso solo dire grazie a Carlos Ruiz Zafon, che mi ha veramente aperto un mondo.