sabato, 9 aprile 2005
L'orrendo titolo italiano di questo film del 1953, La vergine sotto il tetto, riassume alcuni dei tratti salienti della vicenda. Patty O'Neall (Maggie McNamara,esordiente) un'attricetta newyorkese ventiduenne, vergine "di professione", di una disarmante sincerita' specie in campo sessuale, viene abbordata all'Empire State Building da uno scapolo trentenne architetto e piu' che piacente, Donald Gresham (William Holden al suo meglio). Patty finisce presto nell'appartamento dello scapolo e tra scorribande della ex di lui, che abita nello stesso palazzo, un intermezzo con l'affascinante padre della suddetta (David Niven), un incontro scontro tra il padre poliziotto della verginella e lo scapolo, nel giro di ventiquattrore convince il malcapitato a portarla all'altare, senza aver perduto la sua castita'.
Notevole esempio di sfida alla prurigine anni '50, The Moon is Blue fu voluto fortissimamente dal regista, il grande Otto Preminger, senza alcun taglio rispetto all'opera teatrale di F.Hugh Herbert da cui era tratto, con conseguente violazione del codice Hays (che probiva tra l'altro l'uso della parola vergine). Per poterlo distribuire, il battagliero cineasta dovette impegnarsi in una causa in tribunale, che vinse, sollevando un polverone che assicuro' il successo del film, con vittoria del Golden Globe da parte di Niven e una candidatura all'Oscar per la McNamara. Sebbene The Moon is Blue abbia dato un forte contributo storico alla scomparsa del codice Hays, attualmente non credo che annoveri molti cultori.
A parte i problemi di censura, questo film mi e' rimasto nel cuore per certi tratti arguti sebbene a volte molto datati del suo dialogo di ascendenza teatrale, ma soprattutto per la prova strepitosa dei due protagonisti maschili, William Holden e David Niven, assolutamente deliziosi nelle loro schermaglie. Da non perdere anche l'arredamento della casa dell'architetto, vero gioiello di design dell'epoca. Viene quasi da rimpiangere un tempo pieno di difetti, ma certo piu' bello esteticamente parlando.
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