venerdì, 1 aprile 2005
Ho il massimo rispetto per il Papa, di cui non condivido quasi nessuna posizione, ne' teologica ne' etica – ma a cui e' giusto riconoscere una coerenza e una fedelta' alla missione che hanno dell'eroico. Ho ancora piu' rispetto per un uomo che sta morendo – e che a quel che si dice lo sta facendo con serenita' e dignita'.
Ma non capisco, proprio non capisco che l'agonia del Papa possa interferire con lo svolgimento delle elezioni: trovo assurdo perfino che si sia potuta prendere in considerazione una tale ipotesi — e non mi convince nemmeno tutto questo correre a mettere a tacere la campagna elettorale. Le elezioni sono l'espressione piu' alta della cittadinanza, sono in un certo senso il rito per eccellenza della comunita' statale: e in quanto tali dovrebbero essere radicalmente, impermeabilmente separate dalla sfera religiosa, in nome della laicita' delle istituzioni. Passatemi il paragone blasfemo, ma a nessuno verrebbe in mente di sospendere la Messa perche' un Presidente della Repubblica e' in agonia. Che il contrario non sia ovvio e' un triste segnale per chiunque creda che lo stato deve essere laico, laico fino in fondo. Ed e' un triste segnale, secondo me, anche per chi crede profondamente nei valori religiosi, che non dovrebbero mischiarsi con cose tanto terrene come i risultati elettorali della Mussolini o di Marrazzo.
Credo che il problema sia che è il primo Papa che muore dal 1978, in pratica il primo in assoluto da quando la nostra società è diventata frenetica e mediatizzata. In un certo senso "non si sa come comportarsi".
Come non concordare pienamente. con il post e anche con il commento. La televisione non può dare spazio a tutto nello stesso modo e se ciò che succede non trova la giusta eco in televisione è come se non fosse "successo per davvero".
Secondo me il problema è simile al "non si sa come comportarsi", nel senso che quasi tutta la classe politica continua a considerare essenziale tenersi buoni i cattolici e (soprattutto) il Vaticano avendo in mente una concezione della fede superficiale, esteriore, emotiva, direi quasi superstiziosa.
Il Papa interessa ben poco, è chiaro, interessa 'far bella figura', e in questi giorni si prova per l'ennesima volta che l'ansia di fare bella figura porta spesso a figuracce.
Per rispettare la morte di una persona, Papa o comune mortale, bisognerebbe lasciarla morire senza fare la telecronaca minuto per minuto più commento imperdibile del politico-attore-calciatore di turno.
In parte a proposito, legata comunque ai rapposti della classe politica con la Chiesa, incentrata sulla legge sulla fecondazione artificiale, vi consiglio la laettura dell'intervista al vescovo di Foggia sull'ultimo numero dell'Espresso. E' la prima cosa sensata e profondamente laica che sento dire da quando si parla di queste cose (Ratto escluso, ovviamente)